Ecco il “misterioso” bosco di Pietralata che può bloccare lo stadio della Roma
Racchiuso tra via dei Monti di Pietralata e via dei Monti Tiburtini si nasconde un rigoglioso bosco urbano. Un polmone verde situato nei terreni del Comune, curato dai volontari del quartiere. La sopravvivenza della piccola macchia verde è però messa a rischio dal progetto dello stadio della Roma che, secondo le planimetrie, dovrebbe sorgervi proprio sopra. La Giunta Capitolina ritiene che, nella zona di 14 ettari, non ci siano beni naturalistici da tutelare mentre il comitato "Si al parco, si all'ospedale, no allo stadio" rivendica la presenza del bosco.
Dagli archivi dell'amministrazione capitolina sono emersi dei documenti che certificano sia la presenza del bosco che un'area recante la dicitura "Parco di Pietralata". Una scoperta che potrebbe rallentare, se non mettere a rischio, l'iter autorizzativo per la costruzione dello stadio della Roma.
I documenti in questione sono gli allegati della Variante non sostanziale del luglio 2012 al Piano Particolareggiato Comprensorio Direzionale Pietralata, il piano particolareggiato è uno strumento di pianificazione necessario per lo sviluppo della zona.
Fanpage si è recata nell'ufficio di Ferdinando Bonessio (AVS), Presidente Commissione Sport di Roma Capitale, per parlare della questione.
Come si concilia lo stadio e le opportunità che ne conseguono con la presenza del bosco che abbiamo visto nel piano del 2012?
"Lo stadio per il calcio professionistico a Roma è un'opportunità per la città, per i tifosi romanisti. L'ubicazione presso la Centralità Direzionale Pietralata semrava essere interessante, per un servizio di trasporto limitrofo, sia su metropolitana che su ferrovia.
Quando, il nove maggio 2023, il Consiglio Comunale ha espresso il Pubblico Interesse per il progetto di massima presentato da A.S.Roma non avevamo la piena conoscenza che, in quella sede vi era stato improntato, dalla precedente Amministrazione Comunale, un progetto che comprendeva un'area boschiva e il parco di Pietralata. L'Assessorato ci dice che era un progetto e un ipotesi di fattibilità che poi non è stata confermata e realizzata. Rimane il fatto che quando abbiamo votato la Pubblica Utilità non eravamo a conoscenza di questo passaggio, così come non eravamo a conoscenza che l'area verde avrebbe funzionato come cuscinetto fra le due aree edificate. Il Comune di Roma nel 2019, con la Delibera di Giunta 204, ha riconosciuto un'edificazione alle Ferrovie dello Stato, attraverso la società Sistemi Urbani, di oltre 800 mila metri cubi".
Volpi, istrici, gheppi e falchi sono specie protette che abitano la zona. Come pensate di tutelarle?
"La biodiversità presente in quell'area è un dato di fatto. La realtà che esiste su quel luogo presenta una presenza arborea e una presenza faunistica di una certa rilevanza. Non siamo noi a doverlo certificare ma gli enti preposti: i Carabinieri Forestali, l'ISPRA e l'assessorato all'Ambiente con il dipartimento e i tecnici preposti. Aspettiamo una certificazione perché vogliamo capire se l'opera dello stadio può essere compatibile con quella realtà e ne terremo conto in decisione finale".
Nelle vicinanze ci sono numerose case e, a meno di due chilometri, l'ospedale Pertini. La convivenza è possibile?
"Questo è uno dei problemi che siamo posti da subito. La realtà dell'ospedale Pertini è una presenza importante per il quadrante est della città, un servizio irrinunciabile. Abbiamo integrato il riconoscimento del Pubblico Interesse inserendo tutta una serie di verifiche, quindi ci aspettiamo di capire, a livello di inquinamento acustico, quali sono le soluzioni tecniche che la Roma potrebbe proporre. Sopratutto vogliamo capire se a livello di viabilità l'accesso per il pronto soccorso, il servizio alle cure da parte di tutti i cittadini verrà garantito. Se non ci saranno queste condizioni è chiaro che l'opera si presenta di difficilissima realizzazione".